VALORE E RAPPRESENTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ NELLA COMUNICAZIONE AZIENDALE – 1° parte

CORPORATE GOVERNANCE E FATTORI ESG, VERSO LE NUOVE SFIDE 

Il RUOLO DELLA COMUNICAZIONE – CORPORATE, FINANZIARIA INTEGRATA – diventa ancora più sfidante

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Non che le figure non fossero già rilevanti, ma in questa maggiore e crescente complessità di scenari macroeconomici, di cambiamenti ambientali e geopolitici, anche i Responsabili della Comunicazione, Corporate e/o Finanziaria e l’IRO, devono essere ancora più in grado di rispondere e capire le diverse esigenze – avendo accesso al maggior numero di dati possibili, al fine di generare una corretta comunicazione, il più possibile integrata.

Nel panorama odierno, il rapporto tra Sostenibilità e mercati azionari sta vivendo, già da un po’ di anni, una grande evoluzione per il crescente interesse verso i temi ESG – environmental, social, governance: la platea degli investitori attenti agli aspetti non finanziari si è decisamente allargata. Una volta l’investimento responsabile era guidato dal “buon senso”. Se sino a qualche anno fa questa platea poteva essere considerata alla stregua di una nicchia di soggetti specializzati (i cosiddetti SRI-Social Responsible Investors), che prestavano attenzione a tematiche socialmente responsabili e all’impatto ambientale, adesso il numero di coloro che indirizzano la loro attenzione e le loro scelte su questi temi è enorme.

Qual è oggi l’attenzione del mercato finanziario nei confronti delle tematiche ESG

Gli investitori considerano sempre di più la Sustainability non solo come un fattore di riduzione di rischio dell’investimento ma come un elemento di business che permette di creare nuove opportunità di crescita e sviluppo”.

Gli investitori apprezzano la capacità di tali investimenti “sostenibili” di ridurre il livello di rischio di portafoglio, ovvero di subire in misura minore le sfide, da quelle legate al clima alla perdita di reputazione per comportamenti socialmente sempre più rilevanti, come, ad esempio, il tema del gender gap e dell’inclusion.

Una conferma a chi ha sostenuto sin dall’inizio che le radici dell’ESG vanno cercate nel Risk management – che è infatti una delle basi da cui parte l’attenzione ai temi ESG, ma è solo il punto di partenza.

E’ ormai evidente che monitorare e gestire i temi ESG consente non solo di mitigare i rischi ad essi correlati, ma anche, e soprattutto, di creare nuove opportunità di crescita. Quindi, in assoluto, come si sente dire sempre più spesso, l’ESG non è un tema di compliance ma di business.
E le imprese grandi hanno la speciale responsabilità di diffondere questa cultura, di creare delle leve verso i vari stakeholders

Come valutano la Governance gli investitori

Gli investitori hanno spinto le aziende a concentrare gli sforzi su processi di rendicontazione e sull’integrazione della sostenibilità nella gestione del business e nei piani industriali. Ora il focus torna sul contesto esterno sugli effetti nel mondo reale.

Tradizionalmente il focus sulla creazione di valore era associato alla chiara supremazia dell’azionista ed alla priorità dell’utile come scopo dell’impresa, nel rispetto delle regole del gioco competitivo e della legge, come affermato da Milton Friedman.

Shareholders supremacy e shareholder value, messi in crisi dal rischio di cattiva condotta e short termism. Il valore dell’impresa dipende dalle sue performance nel lungo periodo. La seconda critica è che l’azienda non deve essere gestita solo nell’ottica dei soci, ma di una platea più ampia di soggetti “STAKEHOLDERS” dipendenti clienti fornitori regolatori finanziatori – a lungo termine – nuovo mainstream che si sposo con la sostenibilità.

Oggi il concetto di Sostenibilità ha assunto un valore globale nell’economia.

La disamina passa per la definizione classica di successo sostenibile come «l’obiettivo che guida l’azione dell’organo di amministrazione e che si sostanzia nella creazione di valore nel lungo termine a beneficio degli azionisti, tenendo conto però anche degli interessi degli altri stakeholders rilevanti per la società» con la conseguenza che il valore sociale dell’impresa si recupera anche attraverso la sua gestione coerente con le finalità sostenibili del mercato. (fonte: Ruoli di Corporate Governance, Patrizia Riva, 2° ed. 2023)


Di rilevanza primaria la posizione assunta dai vari investitori istituzionali, stigmatizzata da quanta affermato da Larry Fink, CEO di Black Rock nella Lettera ai CEO, dicembre 2022.

«Egregio CEO, ogni anno, ho come priorità di scriverLe a nome dei clienti di BlackRock, nonché azionisti della Sua azienda. La maggior parte dei nostri clienti investe per fi­nanziare i propri piani pensionistici e i loro orizzonti temporali possono comprendere diversi decenni. La sicurezza finanziaria che i nostri clienti cercano -e che noi li aiutiamo a raggiungere -non si crea dall’oggi al domani ma bensì richiede un impegno a lungo termine, in sintonia con il nostro approccio, anch’esso di lungo periodo …. Il capitalismo degli stakeholder non ha niente a che fare con la politica, non rientra in nessuna agenda sociale o ideologia. E il capitalismo, che fa leva sulle relazioni reciprocamente vantaggiose tra voi e i vostri dipendenti, clienti, fornitori e le comunità su cui la vostra società fa affidamento per prosperare. E questo il potere del capitalismo. Nel mondo odierno, globalmente interconnesso, un’impresa deve creare valore aggiunto per essere ritenuta utile da tutti i suoi stakeholder, e poter quindi fornire un valore a lungo termine per i suoi azionisti. Applicando efficacemente il capitalismo degli stakeholder, l’allocazione del capitale diventa efficiente, le società raggiungono livelli di redditività durevoli e si crea un valore sostenuto e a lungo termine. Ma non dobbiamo farci ingannare. Ad animare i mercati è ancora la giusta ricerca del profitto, e la redditività a lungo termine è la misura con cui i mercati determinano, in ultima analisi, il successo di un’azienda …

La maggior parte degli stakeholder – dagli azionisti, ai dipendenti, ai clienti, fino alle comunità e ai regolatori – ora si aspettano che le imprese giochino ognuna il proprio ruolo nel prendere parte al processo di decarbonizzazione dell’economia globale. Poche cose avranno un impatto sulle decisioni di allocazione del capitale – e, dunque, sul valore a lungo termine della vostra azienda …

Sono passati due anni da quando ho scritto che il rischio climatico e un rischio di investimento. E, in questo breve periodo, abbiamo assistito a uno spostamento epocale del capitale. Gli investimenti sostenibili hanno ormai raggiunto i 4 trilioni di dollari . … Ci concentriamo sulla sostenibilità non perché siamo ecologisti, ma perché siamo capitalisti e siamo legati da un rapporto fiduciario verso i nostri clienti. Questo impegno richiede una piena comprensione di come le aziende stanno adattando le loro attività ai massicci cambiamenti che colpiscono l’economia. Nell’ambito di questo modus operandi, stiamo chiedendo alle aziende di fissare obiettivi a breve, medio e lungo termi­ne per la riduzione dei gas serra. Questi obiettivi, e la qualità dei piani per raggiun­gerli, sono cruciali per gli interessi economici a lungo termine dei vostri azionisti».

La Comunicazione riveste un ruolo chiave per trasmettere un approccio strutturato e integrato, e l’informativa e la comunicazione sulle tematiche Environmental, Social, Governance, sono un terreno tutt’ora poco esplorato. 

Dalla Comunicazione Corporate – Finanziaria – Integrata: di nuovo il perno fondamentale è la TRASPARENZA, ancora di più accesso e gestione dei dati.

Nell’ambito della comunicazione e attuazione di una strategia di sostenibilità, all’investor relations è affidato un ruolo sempre più centrale nel rapporto tra azienda e mercati azionari. Il primo pensiero, quando si guarda a questa funzione, va alla lettura finanziaria che accompagna qualsiasi trasformazione aziendale, ma è proprio la capacità di lettura, non solo banalmente dei numeri, ma i valori legati alla sostenibilità e agli ESG a dare a questa funzione un compito speciale in termini di comprensione dei fenomeni e di contributo al disegno strategico delle aziende.

Ricordiamo che:

IR is a strategic management responsibility that integrates finance, communication, marketing and securities law compliance to enable the most efficient two-way communication between a company, the financial community, and other constituencies, which ultimately contributes to a company’s securities achieving Fair Valuation

L’IR è una responsabilità di gestione strategica che integra la finanza, la comunicazione, il marketing e normativa per consentire un comunicazione bidirezionale efficiente tra la Società, la Comunità Finanziaria e altri soggetti, che in definitiva contribuisce a far sì che il titolo di una società raggiunga una valutazione equa (corretta)

fonte: “National Investor Relations Institute” 1969

Intrinsic Value vs. Market Value di Warren Buffet

Comprendere che il valore intrinseco può essere significativamente diverso dal valore di mercato o dal prezzo dell’investimento non è facile. Il prezzo di mercato è il prezzo al quale è possibile acquistare e vendere l’asset (ovvero una quotazione azionaria). Acquirenti e venditori hanno molti modi diversi di misurare il valore e varie ragioni (molte delle quali emotive) per acquistare e vendere un bene. Il mercato “Mr. Market” è molto volubile. Il risultato è che un asset (azione) può essere venduto a un prezzo significativamente inferiore o superiore al suo valore intrinseco o fondamentale.


Si aggiunge un ulteriore elemento per la funzione IR, che deve anche rappresentare gli ESG con dati certi e protetti. Sicuramente si fa già, ma in questa importante e profonda evoluzione, anche la Comunicazione verso l’esterno sta cambiando valore e dovrà essere ancora più attenta.